DI EMILIA LEBAN
URBINO – Come non rimanere sedotti da un luogo che ci fa sentire grandi, ‘fuori scala’. Un luogo strano, che riproduce alla perfezione i monumenti delle nostre città e che ci permette di girare l’intera Italia in appena un paio d’ore. Gli studenti dell’Isia di Urbino ne hanno distillato una serie di progetti artistici. Hanno catturato nei il loro lavori le piazze, i luoghi e i personaggi che popolano il parco, ispirandosi ai lavori del fotografo Luigi Ghirri, in una continua ricerca della “replica della replica”.
Il progetto è nato quasi per caso, dall’amore per la “verità della finzione” e per quell’Italia “in un recinto”, come la definì il settimanale Epoca nel 1970. Ben presto è diventato un libro, dal titolo Italia in miniatura. Un percorso tra realtà e finzione, edito Corraini. L’opera è stata notata, quest’anno, da Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, che ha voluto riservare ai lavori degli studenti dell’Isia una sezione apposita della mostra “In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive”, in occasione del trentennale della scomparsa del fotografo emiliano. Le opere, in esposizione dal 29 aprile, potranno essere ammirate fino all’8 gennaio.
“Un lavoro degno di essere esposto in una mostra”
Il percorso ha avuto inizio nel 2019, quando Matteo Guidi, docente di sociologia della comunicazione all’Isia, ha invitato il fotografo catalano Joan Fontcuberta a tenere un workshop di fotografia per i suoi studenti. “Non volevo proporre un semplice esercizio scolastico – scrive Fontcuberta nel libro – ma un progetto serio che avrebbe potuto essere esposto in una mostra o pubblicato”. E così è stato.
“Siamo andati all’Italia in Miniatura e in soli tre giorni i ragazzi avevano cominciato a produrre progetti molto interessanti – ha spiegato al Ducato Guidi, che è anche co-curatore della mostra su Ghirri – Abbiamo chiesto all’Isia di poter lavorare a un libro e io sono diventato co-tutor del progetto con Fontcuberta”.
Viaggio tra le identità dei visitatori del parco
Non molti sanno, ad esempio, che tra il 2011 al 2013 partì un’iniziativa per “popolare” il parco: l’Italia in Miniatura decise infatti di proporre un servizio a pagamento che consentiva ai visitatori di creare una scansione fotografica in 3D di loro stessi, da posizionare nel punto del parco scelto dal turista interessato. L’iniziativa durò tre anni, dopodiché tutte le statuette finirono chiuse negli scatoloni, pronte per essere buttate. Fino a quando, Mattia Gabellini non ha deciso di ritrarle con la sua macchina fotografica, nell’opera Citizen Home Doppio, offrendo uno spunto di riflessione sulle molteplici forme di identità di ciascuno di noi.
A giocare con l’identità delle persone è anche Gabriele Zagaglia, con il suo lavoro intitolato La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte. Anche tre, se poi pubblica le foto su Instagram. E così Zagaglia si è avventurato sui social, alla scoperta delle immagini pubblicate dai turisti in visita al parco, sfruttato gli hashtag. E ha evidenziato come tutti noi tendiamo ad assumere atteggiamenti e pose simili davanti all’obiettivo.
C’è anche qualcuno che ha pensato di proporre uno sguardo dall’esterno del parco. Per chi abita nei pressi dell’Italia in Miniatura, infatti, quegli strani edifici possono sembrare tutt’altro. “Stanno costruendo una nuova chiesa”, è la voce che gira tra gli abitanti del quartiere. “Sì, guarda, quello là è il campanile”. In effetti è un campanile, ma si tratta della miniatura di Piazza San Marco a Venezia. Tutto questo lo racconta Giacomo Ponasso con Ân fê la növa ciša a Viserbëla.
I temi esplorati dai partecipanti al workshop sono tantissimi e molto suggestivi. Si parte da Il vero del falso. Piccolo viaggio per immagini nell’Italia in miniatura, di Valentina Manchia. Seguono To lose one’s way in a city requires some schooling* di Jonathan Pierini, Tutto inizia con un sentimento di meraviglia di Joan Fontcuberta e Matteo Guidi, Macchie di Provenienza di Filippo Marani, Archives of the human di Camilla Marrese e Fernanda Villari, Paleontologia peninsulare di Ginevra Scipioni, Rovine artificiali di Tommaso Veridis, Micrografie dell’Italia di Simone Allevi.