URBINO, 9 GIU. – Si continua a parlare di suicidio assistito nelle Marche, dopo la vicenda di Fabio Ridolfi di Fermignano. L’Associazione Luca Coscioni ha aperto, sul proprio sito, una raccolta fondi per poter pagare le spese per il fine vita di Mario. Si tratta di un nome di fantasia per garantire l’anonimato di un uomo marchigiano di 44 anni rimasto completamente paralizzato in un incidente stradale dodici anni fa. Mario aveva ricevuto, lo scorso febbraio, il via libera da parte del comitato etico regionale, divenendo così la prima persona che può legalmente scegliere il suicidio medicalmente assistito in Italia.
C’è solo un problema: in mancanza di una legge, lo Stato non si fa carico dei costi dell’assistenza medica. Questo significa che Mario deve sostenere da solo il prezzo del farmaco, dello strumento con cui somministrarlo e del medico che lo assiste, per un totale di 5mila euro, si legge nel comunicato sul sito dell’Associazione.
La Luca Coscioni, da anni impegnata nella battaglia per il riconoscimento legale del fine vita, ha quindi deciso di aprire la raccolta fondi per permettere ai cittadini di aiutare direttamente Mario. In meno di tre ore, grazie alle donazioni online, sono stati raccolti più di 10mila euro. L’associazione specifica che “ogni risorsa aggiuntiva versata sarà utilizzata per promuovere l’eutanasia legale”.
“Per non fare ricadere l’onere anche economico sulle spalle di Mario e, per il futuro, dei malati nelle sue condizioni abbiamo dunque deciso di farci noi promotori della raccolta dei fondi indispensabili” hanno dichiarato, nel comunicato, Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretaria nazionale dell’Associazione.
cr