Tra i maturandi all’open day dell’Uniurb: “Qui per scegliere la nostra strada”

Tre ragazzi prima di entrare all'Open day UniUrb al Polo Volponi
di CHIARA RICCIOLINI

URBINO – Al Polo Volponi dell’Università di Urbino, in via Saffi, ci sono i banchi delle facoltà con i volontari che distribuiscono i depliant. Ci sono gli universitari, che orientano e danno suggerimenti agli studenti delle superiori. I ragazzi in jeans e felpa, con i piumini sotto braccio e i capelli che sembrano in disordine, si avvicinano timidi. Molti sono venuti con la scuola, i professori li guidano fra le aule dove si svolgono le presentazioni dei vari indirizzi, altri con genitori e amici. Oltre tremila le presenze nei quattro giorni di evento “Università Aperta”, l’iniziativa con cui l’Università di Urbino si presenta ai maturandi. La partecipazione si è svolta sia online nei giorni 5, 6 e 7 febbraio, sia in presenza l’8 febbraio. Manca ancora l’ultimo giorno, venerdì 9, a concludere l’evento.

I protagonisti

All’uscita dell’aula in cui vengono presentati gli indirizzi delle facoltà linguistiche, tre ragazze sono entusiaste dei gadget e delle attività proposte dagli insegnanti e dai tutor: “Mi piace viaggiare, quindi vorrei fare le lingue e poi partire in Erasmus – dice Camilla – ancora non ho molte idee sul lavoro che potrei fare, ma so che vorrei partire e capire come funziona la vita anche fuori dall’Europa”.

Nel corridoio invece un padre e un figlio, stessi occhi, qualche capello in meno, sfogliano i depliant. Il ragazzo si dice molto incerto: “Ho delle idee su qualcosa o di artistico o di tecnologico. Con l’università forse riuscirò a capire il mio percorso e la mia strada di vita, i miei esempi sono gli attori di Star Wars“. Poi arriva il babbo: “Cerco di accompagnarlo per capire cosa sia meglio per lui. Io sono geometra, ma al tempo si sceglieva la scuola più vicino a casa, oppure sceglievano i genitori. Sono stato felice del mio lavoro, anche se ai tempi della scuola non avrei mai creduto. Io vorrei che mio figlio scegliesse la facoltà che preferisce, deve capirlo lui in autonomia”

Padre e figlio all'Open day delle facoltà umanistiche
Padre e figlio all’Open day delle facoltà umanistiche

Federico e Lucia arrivano dall’Istituto linguistico Gobetti De Gasperi di Morciano di Romagna. Lucia timidamente dice: “Io vorrei fare moda, mi piacerebbe diventare stilista, il brand dei miei sogni è Versace”. Poi Federico: “Io vorrei continuare a fare lingue per avere un bagaglio culturale ampio. Penso che avere cultura possa darti anche maggiori opportunità di avere una stabilità economica”.

Federico e Lucia

Ad accogliere i ragazzi c’è anche Giorgio Famiglini, docente di chimica analitica al corso di Conservazione e restauro e presidente dell’omonima Scuola, se si ricorda di quando ha scelto l’università: “Quando dovevo scegliere la facoltà, molto tempo fa – ride e si imbarazza – io chiesi consiglio in famiglia e agli amici. Non esistevano gli open day al tempo, si sceglieva sulla base un po’ degli interessi personali e ai consigli anche dei professori. Io avevo una particolare predisposizione per le materie scientifiche e infatti ho scelto chimica. L’università mi è piaciuta subito e anche io ho studiato a Urbino. Per me questa università è casa.”

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