Infortuni sul lavoro, nelle Marche operai nei cantieri e immigrati i più colpiti

operaio a lavoro in un cantiere di Palazzo ducale senza caschetto
di CHIARA RICCIOLINI

URBINO – Sono gli immigrati, soprattutto, a farsi male nei cantieri marchigiani. Spesso è inosservanza delle norme, e purtroppo anche a Urbino in un cantiere importante come quello di Palazzo Ducale, si vedono operai lavorare senza caschetto. Nella regione, come emerge dal Rapporto Inail sugli infortuni e malattie del 2023 aumentano gli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni e fra i lavoratori extra Ue, trend in controtendenza con il dato generale, che vede un calo. Secondo i numeri, gli infortuni nel periodo gennaio – dicembre 2023 mostrano una riduzione del 9,9% rispetto all’anno precedente se si considerano tutti i settori. Questa diminuzione è però inferiore al dato nazionale, che registra un -16,1%. Ancora più di mille i decessi denunciati, che sono in calo, seppur di un modesto 4,5% (da 1.090 nel 2022 a 1.041 nel 2023).

Dati sconfortanti nei giorni dei funerali di Mohamed Toukabri (54 anni) Mohamed El Farhane (24 anni), Taoufik Haidar (43 anni) e Bouzekri Rahimi (56 anni), quattro operai, oltre all’italiano Luigi Coclite, rimasti uccisi nel cantiere dell’Esselunga di Via Mariti a Firenze. Tutti e quattro tunisini, tutti e quattro immigrati, morti schiacciati da una trave.

Il confronto tra le nazionalità evidenzia infatti un dato significativo: mentre le segnalazioni da parte dei lavoratori italiani e comunitari diminuiscono, questo non è il caso per i lavoratori extra-Ue, che registrano un aumento del 10,6% nell’arco di un anno. “Le persone che si infortunano di più – dice Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche – sono quelle straniere, perché fanno le mansioni più gravose, non sono formati, hanno i lavori precari, pesanti, capiscono meno l’italiano e hanno una scarsa cultura delle norme”.

Aumentano gli infortuni nei cantieri

Nelle Marche sono sempre di più gli infortuni nei cantieri. Le segnalazioni di incidenti sul lavoro nelle settore costruzioni aumentano del +6,7%. Secondo Longhin: “I cantieri sono ancora luoghi precari e insicuri per quanto riguarda la salute delle persone che ci lavorano”. Analizzando gli incidenti sul luogo di lavoro nell’ambito dell’industria e dei servizi, emerge che in un anno si è verificata una diminuzione solo in alcuni settori: l’agricoltura (-94,1%), la sanità e l’assistenza sociale (-60%), e il trasporto e il magazzinaggio (-59%). Le segnalazioni di incidenti nelle attività manifatturiere registrano un aumento del +2,7%, nonostante vi sia una leggera riduzione all’interno dei settori della meccanica e dell’abbigliamento e delle calzature.

Secondo la rielaborazione dei dati Inail nel rapporto dell’Ires Cgil Marche: “L’abbassamento dei casi rispetto al 2022 è principalmente attribuibile alla pandemia da Covid-19, che ha causato una riduzione della presenza sul luogo di lavoro (il cosiddetto smart working ndr) e di conseguenza meno incidenti. Tuttavia, per avere una visione completa, è necessario considerare un arco temporale più ampio, come gli ultimi dieci anni, durante i quali il numero di incidenti sul lavoro è rimasto costante nelle Marche. Anzi, in alcuni settori e per alcune categorie di lavoratori, si registra un aumento degli infortuni” dice Longhin.

E su questo aggiunge: “Le persone denunciano di più e hanno più consapevolezza, ma nelle fabbriche si lavora ancora male e la gente si ammala, anche gravemente. Si lavora male perché il lavoro è precario, frenetico. Le malattie sono causate dall’insicurezza lavorativa e dai ritmi disumani”.

Le malattie professionali più diffuse

Le malattie professionali più diffuse sono l’ipoacusia (colpisce l’udito e comporta una difficoltà nel percepire i suoni o nel comprendere le parole), quelle all’apparato muscolo-scheletrico e i tumori. Malattie in crescita sia nelle Marche e anche a livello nazionale.

Secondo Longhin: “Vale sempre il principio di base: il lavoro stabile e uguale a un lavoro sano e di sicurezza sul lavoro”. E infatti sono i giovani fino a 19 anni, quelli che subiscono principalmente contratti precari e scarsamente remunerati, ad essere maggiormente colpiti, nel confronto fra fasce d’età: con un aumento degli infortuni 15,8% rispetto al 2022.

Sicurezza sul lavoro: le nuove norme

Nel decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)” approvato il 26 febbraio dal Consiglio dei ministri sono state introdotte nuove misure per la sicurezza sul lavoro. Tra le misure, esposte dalla ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, l’introduzione di una patente a crediti destinata a imprese e lavoratori autonomi del settore edilizio. La morte di un lavoratore comporterebbe una penalità di 20 punti, l’inabilità permanente o parziale 15 punti e per l’inabilità con astensione dal lavoro per più di 40 giorni ne saranno tolti 10. Secondo quanto dichiarato dalla ministra stessa durante la conferenza stampa, il decreto porterà ad un aumento degli ispettori del lavoro, fino a “raddoppiare il numero degli ispettori tecnici che oggi abbiamo in organico”.

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