di CARLA IALENTI
URBINO – L’atleta paralimpico Simone Baldini, soprannominato “Iron Baldo”, sale sul podio per un premio speciale. Non per la rapidità né per la prestazione fisica, questa volta lo sportivo, campione di triathlon, si è distinto per l’altruismo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sabato scorso ha conferito trenta onorificenze a persone che si sono distinte per impegno civile. Tra queste c’è anche Baldini, nominato cavaliere al merito della Repubblica italiana per essere accorso a spalare il fango, in sedia a rotelle, dopo l’alluvione in Romagna. La cerimonia si svolgerà al Quirinale il 20 marzo alle 16:30. Baldini racconta al Ducato il significato dell’importante titolo, il primo dei cinque gradi dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Con un messaggio: “Non arrendersi mai”.
Che cosa significa per lei ricevere questa onorificenza dal Presidente della Repubblica?
È una cosa incredibile. Non me l’aspettavo assolutamente ed è un grandissimo onore. Vorrei condividere questa gioia e questo onore, però, con tutte le migliaia di persone volontarie che sono andate sui luoghi dell’alluvione a dare una mano. Andare lì sulla sedia a rotelle è stato più problematico, è evidente. Però sicuramente moltissime delle migliaia di persone che sono andate a spalare e a dare una mano, anche se avevano un problema personale, familiare o di lavoro erano lì. Loro sono passati “inosservate”. Quindi capisco che il fatto di andare lì a spalare in carrozzina sia di forte impatto, però dedico questa onorificenza a tutte le migliaia di persone che sono state lì a spalare insieme a me.
E perché ha deciso di dare il suo contributo spalando?
È stata una cosa fortuita. Eravamo andati su con un gruppo di Pesaro a cercare di dare una mano. Avevamo portato beni di prima necessità, cibo, stracci, stivali, e mentre ci stavamo organizzando mi sono ritrovato in mano una pala e la prima cosa che mi è venuta in mente di fare è stata quella di andare sul campo a dare una mano: è stato istintivo. Non avevamo dei compiti ben precisi. Ci siamo suddivisi i compiti una volta che eravamo lì. È stata un’emozione incredibile.
Lei sui social è conosciuto come Iron Baldo. Quindi ha sfruttato la
sua forza per aiutare la popolazione alluvionata?
Sì, sicuramente tanti anni di competizioni anche a livello internazionale hanno influito positivamente. Una volta che sei lì la fatica non la senti, perché c’è talmente tanta disperazione, talmente tanta voglia di aiutare le persone che la fatica è passata in secondo piano. La sera a casa ho cominciato a sentire parecchia stanchezza. Però sì, essere allenati ha dato un bel contributo.
Ora che è diventato un esempio per gli altri, qual è il messaggio che vorrebbe lanciare?
Il messaggio che vorrei far passare è quello di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. La vita è difficile, ognuno di noi sopporta diverse problematiche fisiche, psicologiche o lavorative ma nella maggior parte dei casi le problematiche sono risolvibili. Se riuscissimo a guardare oltre cresceremmo tantissimo a livello psicologico e riusciremmo a vedere le cose in maniera più positiva. Il fatto di poter aiutare altre persone in difficoltà mi ha dato una grandissima forza. Anche io, a volte, mi sveglio con un umore non proprio positivo. Ma il fatto di poter aiutare gli altri mi ha veramente aiutato tanto. Mi ha fatto capire che a volte bisognerebbe agire di più e pensare di meno, perché c’è sempre chi sta peggio di noi.