di ANNALISA GODI
URBINO – Trentatré anni di storia di Urbino sono racchiusi sulle pagine del Ducato, l’unico giornale che ha base nella città di Federico da Montefeltro. I temi che il nostro giornale ha affrontato sono stati numerosi – e ricorrenti. Tre decenni fa il Ducato scriveva di una città difficile da raggiungere via auto, treno o aereo, mentre era già iniziato lo spopolamento. La perdita di abitanti ha accompagnato le crescenti difficoltà dei commercianti del centro storico. In questi anni si sono avvicendati 17 bienni, altrettante redazioni del giornale: circa 450 giornalisti, ma i titoli continuano a ripetersi.
I temi di ieri e di oggi
Già dal primo numero della sua storia il Ducato si è occupato del problema dell’isolamento della città: il 16 marzo 1991 a pagina 3 il titolo era: “Urbino, l’irraggiungibile”. Nell’articolo si prendevano in considerazione tutti i mezzi di trasporto: treni, aerei, auto e bus. Il risultato però era sempre lo stesso, raggiungere Urbino era difficoltoso. Oggi la situazione non è cambiata, infatti il treno da molti rimpianto della tratta Fano-Urbino non viaggia dal 1987 e i progetti per il riutilizzo della ferrovia sono tanti e tutti fermi. Per quanto riguarda gli autobus, a gennaio 2024 è stata soppressa la linea che collegava la città ducale a Fabriano, dove si prende il treno per Roma e da anni il bus diretto per la Capitale non c’è più.
Se si viene in auto dalla Toscana basterebbe una galleria, quella della Guinza, per risparmiarsi chilometri di strade tortuose, ma i lavori si protraggono da trent’anni. Nel 2001 il titolo era “Due mari, ultima speranza”. Volare fino a Urbino è una cosa che riesce solo agli uccelli. Infatti dopo l’atterraggio in un vicino aeroporto, come quello di Falconara, è necessario prendere almeno un treno e un autobus per raggiungere la città ducale. E così ancora nel 2007 si parlava di “Strade e trasporti, un secolo di guai”.
Da 22 mila abitanti nel ’51 a 15 mila nel ’91
Un altro problema di cui la nostra testata parla dal primo anno di attività è lo spopolamento di Urbino: sempre nel 1991 un titolo del sesto numero del giornale era “Addio città ducale”, sul calo della popolazione dai 22.789 abitanti del ‘51 ai 15.420 di quell’anno. La crisi demografica non si è fermata e ad oggi gli urbinati sono 13.749, annoverando la città tra i piccoli comuni ma, essendo capoluogo di provincia, alle prossime elezioni del 8 e 9 giugno 2024 si voterà con le regole del grande comune.
La crisi dei commercianti
Nel numero 2 del 1993 il Ducato titolava “Più clienti o si chiude”: i negozianti lamentavano la chiusura delle attività commerciali nel centro storico per la mancanza di clienti e le spese onerose di cui dovevano farsi carico. Ad aprile 2007 i commercianti erano addirittura “in rivolta” e nel 2012, ancora, “Negozi: uno su cinque chiuso”. Somiglia molto a quello che abbiamo raccontato proprio qualche giorno fa, il 23 marzo: di 236 negozi, 79 sono chiusi e il motivo è la mancanza di clientela.
I misteri della città
Uno dei luoghi più misteriosi della città sono i Collegi. Qui negli anni si sono verificati diversi episodi inquietanti. Il 6 maggio 1998, il Ducato si occupava di un caso di violenza sessuale avvenuto nel comprensorio “la Vela”.
Nello stesso anno si è verificato l’evento che più di tutti ha segnato la storia di questo posto: nella notte tra il 26 e il 27 novembre la portiera del “Colle”, Floride Cesaretti fu uccisa con 21 badilate alla testa. Il suo omicida le rubò pochi spiccioli, 200 mila lire simulando un furto. Dopo essersi lavato le mani dal sangue in un bagnetto vicino al punto dell’omicidio, conosciuto da pochi, fuggì a piedi nella neve, portandosi dietro la borsetta della vittima. Sul suo omicidio si è indagato a lungo: era stato diramato l’identikit di un uomo col pizzetto e nel 2016 alcuni sospettati sono stati sottoposti al test del Dna, che però non ha dato risultati. 26 anni dopo l’assassinio di Floride è ancora irrisolto.
Risalgono solamente a pochi mesi fa le segnalazioni di persone che si aggiravano nei pressi delle quattro strutture che compongono i Collegi: alcune ragazze hanno denunciato la presenza di uomini che scattavano foto e si avvicinavano alle finestre. Per questo motivo hanno creato una chat Telegram di mutuo aiuto per arrivare in sicurezza alle proprie stanze.