Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – La lettura è diversa se fatta da ragazze o ragazzi? E in che modo leggono i Millennials e la Generazione Z? Sono le 12 in punto, la sala del Trono di Palazzo Ducale si è un po’ svuotata. Gli interventi della scrittrice Donatella Di Pietrantonio e della giornalista Monica Maggioni sono terminati. Ma prima di pranzo c’è ancora spazio per un panel. È quello sulla presentazione dei dati della ricerca: “Lo sguardo femminile sulla lettura e letteratura”. Un’indagine fatta dall’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino (Ifg) insieme alla società di ricerca e mercato Ipsos. Gli aspetti che emergono sono molto interessanti: si passa da una lettura più assorta del mondo femminile in cui a prevalere sono i romanzi sentimentali ed emotivi. Ma si indaga anche sul formato (digitale, cartaceo e podcast), l’attaccamento alla libreria, i temi giovanili e la scelta del momento da dedicare alla lettura. E poi l’aspetto più interessante: le donne scrivono quanto gli uomini ma pubblicano meno. Perché?
La lettura femminile è una lettura assorta
A moderare il panel, che si inserisce nella seconda giornata della dodicesima edizione del Festival del giornalismo culturale di Urbino, è la professoressa Lella Mazzoli. Ma ad accompagnarla ci sono la ricercatrice di Ipsos Claudia D’Ippolito, lo scrittore Matteo Cavezzali, la ricercatrice e forma-attrice Beatrice Eleuteri e il professore Giovanni Solimene. Mondi differenti ma un unico comun denominatore: la lettura. “Il 59% delle ragazze legge perché la lettura suscita in loro emozioni – la percentuale dei ragazzi è del 42% – ma c’è anche un 48% che legge perché le fa sentire felici”, spiega Mazzoli. Non solo. “Romanzi e poesie (spesso su carta) vengono preferite rispettivamente dall’80% e dal 69% delle donne”. Mentre per quanto riguarda la libreria, “le ragazze sfogliano direttamente lì i libri, a differenza dei ragazzi li acquistano”. Il motivo? “Preferiscono immergersi in mezzo alla carta ed è un ambiente che a loro piace”.
Ma su un dato è giusto approfondire. “Entrambi i generi scrivono molto ma il mondo femminile tende a pubblicare meno come se non avesse il coraggio di rendere noto a tutti quello che scrive”, aggiunge Mazzoli. Una questione che apre immediatamente il dibattito: che le ragazze siano forse più timorose o abbiano maggiormente paura del giudizio rispetto agli uomini? Le cifre sono eloquenti: mentre il 65% delle donne scrive testi di qualsiasi tipo, solamente il 39% pubblicano i loro contenuti da qualche parte. Una percentuale che nei ragazzi si attesta invece al 51%.
Ancora poche autrici
“A mio parere, il motivo è legato a una matrice culturale” dice Cavezzali . “Una donna si sente più esposta al giudizio degli altri e, quando arriva il momento di far leggere cosa ha scritto è più timorosa. I ragazzi, invece, ignorano questa cosa”. Un aspetto che lo scrittore riscontra anche nel suo lavoro di organizzatore di festival: “Noto che ancora c’è una netta spartizione, nel momento in cui vado a chiamare gli ospiti per un evento spesso sono in difficoltà a bilanciare il numero di autrici e autori – continua -, purtroppo il numero delle scrittrici è inferiore e sono difficili da trovare”.
La teoria corporea
Non ha dubbi, invece, Eleuteri: “Le ragazze pubblicano di meno perché scrivono per loro e non per gli altri. Cosa che invece i ragazzi tendono a fare”. Non solo. “Altro punto interessante è il tema della postura: il mondo femminile predilige una postazione di lettura che sia in silenzio, magari prima di addormentarsi, sotto le coperte”. Insomma, “esiste un immaginario diverso nel concepire l’atto della lettura a livello corporeo tra ragazzi e ragazze”.
Tra i Millennials più lettrici
Ma se si dà un’occhiata alle domande rivolte alle intervistate, nella ricerca – preferenze tv, formato nella scrittura e lettura – le differenze non sono poi così nette. I punti percentuali, infatti, non testimoniano un enorme scarto tra generi. Un aspetto su cui il professore Solimene spiega: “La percentuale di lettori e lettrici è molto simile solo nelle fasce più estreme. Mi riferisco a quelle dei più piccoli e degli anziani. Mentre il divario, a favore delle ragazze, è molto forte nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni, i Millennials, uno scarto che può arrivare ai 20 punti percentuali”. E una conferma Solimene la trova nei generi letterari preferiti: “Emozionanti e sentimentali. Ma in generale vediamo una predisposizione maggiore per le ragazze nella lettura di libri mentre i ragazzi, seppur grandi lettori, scelgono il mondo dei videogame”. Ma l’indagine resta comunque importante “per comprendere da che parte stiamo andando e per trarre conclusioni anche a vantaggio – continua – di scrittrici e scrittori. Non solo. Anche per bibliotecari, insegnanti e chi fa promozione della lettura”.
Un campione ancora più ampio
Una ricerca che era stata presentata anche nella precedente edizione del Festival. Ma il campione, quest’anno, è stato più ampio. Il target del 2023, infatti, era quello della Gen Z (tra i 14 e i 19 anni), mentre il numero degli intervistati era di 2000, di cui 967 ragazze. Oggi, invece, il range di età è quello dai 16 ai 28 anni ma il campione è di 1000 interviste, di cui 479 ragazze. “Quello che abbiamo potuto apprendere – spiega D’Ippolito – è che esiste un approccio femminile ai media e alla lettura molto forte. Tra le giovani donne prevale una modalità di leggere assorta e queste si dichiarano, inoltre, maggiormente autonome nella scelta di quali libri (cartacei o digitali) acquistare. E sono più aperte a contenuti internazionali”.
Entrando nel dettaglio “il 48% delle ragazze ama leggere rispetto al 38% dei ragazzi – continua – mentre spostandoci sui messaggi, il 58% delle donne li legge (il 48% i ragazzi) e il 51% di loro legge post sui social (il 42% i ragazzi)”. Sul mondo podcast, le ragazze preferiscono il true crime e generi di intrattenimento. I ragazzi, invece, prediligono la narrativa.