Laureato a Urbino con una tesi su Erdoğan: chi è Tiziano Lovisolo, arrestato sabato a Roma

Tiziano Lovisolo, 24 anni
Di ANDREA BOCCHINI e MARIA SELENE CLEMENTE

URBINO – Tiziano Lovisolo, 24 anni, originario di Monteprandone (Ascoli Piceno) conosce molto bene Urbino. La laurea l’ha conseguita qui, alla facoltà di Scienze Politiche di Piazza Gherardi (corso triennale in Scienze politiche, economiche e di governo) lo scorso marzo. Il titolo della tesi? “La Turchia di Erdoğan tra autoritarismo e religione”, dice al Ducato la segreteria studenti dell’Uniurb. E poi la situazione mediorientale e quella causa pro Palestina portata avanti insieme alla sua amica Yasmine Dabash, con origini palestinesi, laureatasi anche lei nella città ducale. Una questione che li aveva condotti entrambi a Roma, sabato 5 ottobre, per la manifestazione. Ma la situazione è degenerata: Lovisolo viene arrestato. E lunedì scorso la decisione: per il 24enne sono stati disposti i domiciliari.

Un lavoro di tesi preciso, corretto “molto più di quanto richiede un corso triennale”, dice al Ducato il professore Fabio Turato, relatore di Tiziano. “Con me ha sostenuto l’esame di relazioni internazionali ma per quanto riguarda il lavoro di tesi, non ci siamo mai visti direttamente e gli scambi sono avvenuti sempre per mail”. Mentre sull’argomento: “Ha deciso di trattare il ritorno della Turchia di Erdoğan sulla scena internazionale ma non lo collego alla questione Medio Oriente. Non c’entra nulla. Ricordo però che aveva le idee molto chiare e il suo era un lavoro molto dettagliato. L’indice che mi aveva mandato era super articolato e abbiamo dovuto ridurlo insieme”.

Tiziano e Yasmine avevano deciso di partecipare alla manifestazione pro Pal, in zona Piramide, nella Capitale e raggiunta al telefono dal Ducato, la ragazza ha detto: “Sono arrivata a Roma sabato mattina e con Tiziano ci siamo visti alla stazione Termini. Abbiamo deciso di partecipare all’ultimo perché, tra l’altro, l’autorizzazione è arrivata poche ora prima. Siamo andati soli, ma per questioni di sicurezza ci siamo uniti ad altri gruppi. Avevamo deciso che se ci fossimo persi di vista ci saremmo ritrovati vicino a Piramide, dove c’era l’uscita”. Poi gli scontri.

“In quel momento non eravamo insieme e io sono stata subito male per via dei lacrimogeni e dei fumogeni, non respiravo bene – continua Yasmine – così ho cercato di uscire il prima possibile e ce l’ho fatta grazie all’aiuto di altre persone. C’era un passaggio che è rimasto aperto qualche minuto e siamo usciti da là. Appena fuori, ho iniziato a cercare Tiziano, ho provato a raggiungerlo al telefono; ho avuto paura che fosse rimasto dentro e che potesse essergli capitato qualcosa. Dopo meno di un’ora, lui ha risposto e ha scritto: ‘Mi hanno preso’. Da quel momento ho perso sue notizie. Del suo arresto ho saputo tramite social”.

L’accusa è quella di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale. La Procura aveva chiesto anche il carcere. Infatti, secondo gli agenti intervenuti in aula, il 24enne avrebbe sferrato calci e pugni a un poliziotto. E un funzionario ha ricevuto 45 giorni di prognosi per lesioni subite mentre stava cercando di bloccarlo. Non solo. Ci sarebbero alcuni video oltre alle dichiarazioni degli agenti intervenuti che indicherebbero “gravi indizi” di colpevolezza a suo carico.

In tanti si sono mobilitati per dare solidarietà a Tiziano che una volta uscito dal tribunale, a piazzale Clodio, a Roma, ha ricevuto un grande applauso da un centinaio di persone in presidio. Mentre sui social, le accuse che gli sono state mosse, sono state definite “arbitrarie, pretestuose e infondate”, ha scritto la pagina Instagram Giovanipalestinesi.it che ha pubblicato una foto del ragazzo a terra mentre viene picchiato, con il manganello, da tre agenti antisommossa. “Per dimostrare la sua innocenza, abbiamo da subito cercato di raccogliere quante più informazioni e immagini possibili – aggiunge Yasmine – abbiamo condiviso tutto con l’avvocata e questo le ha permesso di ottenere i domiciliari”.

“Tiziano ora è tornato a casa con la famiglia ed è circondato dalle persone di cui ha bisogno. Non so cosa sia successo durante i giorni dell’arresto perché appena rilasciato è stato messo subito ai domiciliari. Il processo sarà il 14 novembre e so dai familiari che sta realizzando adesso quanto accaduto ed è molto provato, fisicamente e psicologicamente” conclude la ragazza.

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