di LAURA NASALI
URBINO – Una storia, quella di F.T., che è l’ennesimo caso di violenza di genere. L’ex compagno P. F., imputato per maltrattamenti, è assente nell’aula Paolo Cigliola, del tribunale di Urbino. A portare l’uomo in tribunale è stata una denuncia della presunta vittima del marzo 2021: l’accusato avrebbe tentato di strangolare quella che all’epoca era la sua compagna.
Le violenze psicologiche sarebbero però iniziate dal 2017, a detta delle testimoni presenti in aula. All’epoca dei fatti la coppia viveva a Case Nanni (PU). Il caso è arrivato alla terza udienza e la prossima è prevista per il 5 marzo 2025.
Le testimonianze
“Conosco F.T. da sempre perché io e sua madre eravamo amiche e mi raccontava spesso di come l’imputato fosse offensivo e minaccioso – racconta una testimone – a marzo 2021 mi ha chiamata dicendomi che aveva cercato di soffocarla. Le avevo offerto di venire a stare con i suoi due figli da me, ma era già stata portata in una casa protetta”.
La testimone, rispondendo alle domande del pubblico ministero Maria Mocchegiani, spiega di non aver mai visto l’imputato ma di aver percepito un cambiamento nel comportamento della donna nel corso della relazione con l’imputato.
A sostenere la presunta vittima in aula anche la sorella che commossa si è seduta al banco dei testimoni. “Prima che lei lo conoscesse eravamo molto unite. Il nostro rapporto si è spezzato il 26 dicembre del 2016 quando l’ho conosciuto . Avevano appena annunciato di aspettare una bambina. Lui aveva convinto mia sorella a lasciare il lavoro. La stava isolando. Io ho detto ciò che pensavo e ci siamo allontanate”.
Le violenze non sarebbero state solo sulla signora ma anche sui figli. In particolare la sorella, insieme all’avvocato della parte civile Carlotta Bernini, torna indietro a luglio 2017 quando, in un articolo di giornale, scopre che proprio quell’uomo per il quale nutriva tanti dubbi aveva lasciato la figlia di un anno in macchina sotto al sole. “È un miracolo che non le sia successo niente” continua la testimone.
L’ultima a parlare è una vecchia amica che sotto giuramento racconta di aver visto l’imputato solo in rare occasioni. Tra queste un incontro casuale in un parco di Bologna, città nella quale si era trasferita F.T. “Eravamo molto legate. Poi però quando ha conosciuto P.F. qualcosa è cambiato. Si è allontanata e non l’ho sentita per anni. Dopo aver concluso la sua relazione mi ha chiamata e mi ha spiegato tutto quello che era successo: dalle offese, alle minacce fino al tentato strangolamento. È stato un riavvicinamento molto commovente”.
La prossima udienza
In vista della prossima udienza, che si terrà il 5 marzo 2025 alle 12:30, non sono previsti ulteriori testimoni per la parte civile. Attesi invece quelli a sostegno dell’imputato.
La presunta vittima si alza, guarda dietro di sé cercando lo sguardo della sorella che la tranquillizza. “Io per te ci sarò sempre”, le sussurra da lontano. Escono tutti dall’aula e in un momento di debolezza la donna si lascia andare a un lungo abbraccio con la sorella e l’amica di una vita.