Furlo, portafoglio e documenti di Riccardo Branchini erano nell’auto. Proseguono le ricerche

di MARIA CONCETTA VALENTE, LAURA NASALI e MARTINA TOMAT

URBINO – Si è conclusa la terza notte di ricerche alla Gola del Furlo, ma di Riccardo Branchini, il diciannovenne di Acqualagna scomparso da sabato notte, ancora nessuna traccia. All’interno dell’auto – trovata domenica sera alla diga della Gola del Furlo – c’era anche il portafoglio con i documenti, oltre al telefono e ad alcuni vestiti. Lo ha riferito al Ducato la polizia locale presente sul posto. Dettaglio che affievolisce ancora di più le speranze che il giovane abbia abbandonato l’auto al Furlo per fuggire altrove.

Alla domanda su atteggiamenti precedenti strani di Riccardo che avrebbero potuto far temere un gesto, Tommaso Branchini, padre del diciannovenne scomparso sabato sera nei pressi della Diga del Furlo, taglia corto ma fa intendere di no, mentre si allontana momentaneamente dalla zona delle ricerche. “Lo sapete che ragazzo è Riccardo, non serve che ve lo dica”, dice al Ducato, non se la sente di parlare del figlio ma ci tiene a ringraziare tutte le unità e gli esperti che stanno lavorando incessantemente in questi fitti giorni di ricerche. Ad aiutare anche l’associazione di canoe di Fossombrone Happy River: “Ieri ha sondato il fiume sopra la diga di San Lazzaro e ora sono qui”, dice Branchini.

Questa mattina l’accesso nei pressi della diga è consentito solo ai genitori di Riccardo. I sindaci di Acqualagna e Fermignano, Pier Luigi Grassi ed Emanuele Feduzzi hanno ordinato la chiusura della strada già ieri pomeriggio, permettendo di entrare solo a parenti e amici.

“Le ricerche proseguiranno nella giornata di oggi e fino a quando sarà necessario”, hanno detto i Vigili del fuoco. Non ci sono telecamere e come dichiarato dal capo delle unità cinofile: “È come cercare un ago nel pagliaio, potrebbe aver fatto mille gesti in mille direzioni”. In particolare, in questo momento la perlustrazione è concentrata nella parte dell’invaso interno con i sommozzatori e nelle nicchie di acqua a valle della diga. Ripreso questa mattina anche il battimento della rupe e dei boschi attorno – già ripetuto tre volte – che era stato interrotto nella notte perché ritenuto troppo pericoloso con l’oscurità.

Quaranta in tutto le unità coinvolte, tra vigili del fuoco, personale cinofilo, sommozzatori, operatori Sapr (Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, ovvero, droni), il nucleo Speleo alpino fluviali e volontari della protezione civile. 

Volontari per le ricerche

Arrivano alla Gola del Furlo con le canoe. Sono due amici del papà di Riccardo che si sono iscritti come volontari per le ricerche. Già nei giorni scorsi sono andati nel tratto sottostante alla diga per cercare il ragazzo. Oggi proseguiranno.

Le canoe dei volontari

La ricostruzione

Una normale serata allo street food in compagnia a Urbino, sabato 12 ottobre, poi Riccardo è stato riaccompagnato a casa. Con gli amici ha trascorso ancora delle ore nella sua abitazione di Acqualagna. A casa c’era la nonna che l’ha visto rientrare. Lo riferisce una cugina della mamma che stamattina si è recata alla diga del Furlo, dove è stata trovata l’auto di Riccardo con a bordo gli indumenti, i documenti e il telefono del ragazzo.

La cugina della madre non ha potuto accedere all’area delle ricerche. Dentro ci sono invece la mamma Federica Pambianchi e il papà Tommaso Branchini, separati da tanti anni ma legatissimi al figlio. “Fede ovviamente sta male, vorrei tantissimo stare con lei ora e darle supporto. Il papà, che è di Piobbico, ha un ottimo rapporto col figlio, è molto presente”, ha aggiunto la cugina della madre. Proprio l’uomo è stato il primo a lanciare l’allarme per la scomparsa del figlio.

Articolo in aggiornamento

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