Quarto giorno di ricerche di Riccardo Branchini al Furlo. Non si esclude una fuga fuori regione o dall’Italia

Le ricerche di Riccardo Branchini
di MARIA CONCETTA VALENTE

URBINO – Ha inizio il quarto giorno di ricerche di Riccardo Branchini, il diciannovenne di Acqualagna scomparso da sabato notte, ricerche che potrebbero portare anche molto lontano da Acqualagna e dalla gola del Furlo, fuori regione o anche all’estero. “Purtroppo siamo allo stesso punto di ieri, non abbiamo nessuna novità”, ha detto al Ducato Federico Bianchetti, ispettore antincendi del corpo dei Vigili del fuoco. “Le perlustrazioni dell’area continuano senza sosta, sia a valle che a monte, a destra e a sinistra della diga della Gola del Furlo”, continua, dove domenica sera è stata trovata l’auto del ragazzo, con dentro il telefono, il portafoglio con i documenti e alcuni vestiti.

Anche il sindaco di Acqualagna Pier Luigi Grassi, che questa mattina era lì sul posto, ha dichiarato che le ricerche proseguono “a lungo raggio”. Sembra quindi che non si escluda nulla, neppure un allontanamento fuori dall’Italia. Lo conferma anche il post della mamma Federica Pambianchi, pubblicato su Facebook nel pomeriggio di ieri: “Vi chiedo, chi può di fare girare questo post in tutte le regioni italiane, possibilmente anche all’estero”. È stato condiviso da oltre tremila persone.

Ancora quaranta in tutto le unità coinvolte, tra Vigili del fuoco, Carabinieri, Carabinieri forestali, Polizia locale, personale cinofilo, sommozzatori, operatori Sapr (Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, ovvero, droni), il nucleo Speleo alpino fluviale e volontari della Protezione civile e della Croce Rossa.

La ricostruzione

Di Riccardo non si hanno più notizie dalla tarda serata di sabato 12 ottobre: la cena allo street food con gli amici a Urbino e poi si sono spostati nella sua abitazione ad Acqualagna. A casa c’era anche la nonna che lo ha visto rientrare. Poi il ragazzo si è allontanato senza fare più rientro. Domenica, alle 19.30 circa, la sua auto è stata trovata di fronte il cancello della diga della Gola del Furlo. Al suo interno il cellulare, il portafoglio con i documenti e alcuni vestiti. Ma di Riccardo nessuna altra traccia. Ad allertare le forze dell’ordine il papà Tommaso.

Articolo in aggiornamento

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