Rincari del servizio idrico: la rabbia di commercianti e albergatori

di Chiara Ricciolini

In provincia di Pesaro e Urbino, l’aumento delle bollette dell’acqua preoccupa commercianti e imprenditori. L’Aato Marche Nord, l’azienda per l’approvvigionamento idrico nelle Marche, ha infatti annunciato rincari tra l’8 e il 10%, dovuti all’ammodernamento della rete idrica locale, un progetto dal costo totale di 27 milioni di euro, finanziato in parte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e per 7 milioni di euro a carico degli utenti.

La posizione di Confesercenti

Alessandro Ligurgo, direttore provinciale di Confesercenti Pesaro e Urbino, ha definito “scandaloso” l’annuncio dei rincari diffuso dall’Aato: “Un aumento addirittura a doppia cifra è veramente tanto – ha commentato Ligurgo – e rappresenterà un problema serio, soprattutto per piccoli alberghi, industrie, ristoranti e bar”. La preoccupazione, ha spiegato, è che i costi dell’ammodernamento della rete idrica vengano riversati sui consumatori finali. “Questo è un costo in più per l’utente finale che si traduce in una perdita di marginalità per le nostre attività”, ha chiosato.

La risposta di Aato Marche Nord

Di fronte alle critiche, Michele Ranocchi, direttore dell’Aato Marche Nord, ha difeso il progetto, rivendicando la necessità degli interventi: “I rincari in bolletta sono dovuti a diverse questioni: dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, influenzati dalle situazioni geopolitiche nazionali e internazionali, all’adeguamento dei livelli di qualità richiesti dall’autorità nazionale”, ha spiegato Ranocchi. L’Aato ha ultimato diversi lavori per ridurre la dispersione dell’acqua e per migliorare la raccolta dei reflui, raggiungendo anche significativi progressi nella depurazione: “Cinque anni fa, Urbino era depurata solo al 40%, mentre oggi è completamente depurata. Abbiamo lavorato molto su impianti vecchi e con perdite fino a un terzo dell’acqua prelevata”.

Ranocchi ha inoltre fatto notare che l’aumento dei costi in bolletta è motivato dal fatto che il finanziamento del Pnrr copre solo una parte della spesa per le migliorie alla rete idrica, il resto graverà sugli utenti: “I fondi sono mirati a migliorare la conoscenza della rete per prevenirne il degrado”.

La voce degli esercenti

Al problema della dispersione idrica si aggiunge quello della siccità, A Urbino la situazione è diventata critica, con una grave carenza di acqua che sta mettendo a dura prova il sistema idrico. La principale sorgente di approvvigionamento, l’acquedotto del Nerone, ha visto una drastica riduzione del flusso, passando dai consueti 110 litri al secondo a soli 30 litri. Questo problema è frutto di una prolungata scarsità di piogge, aggravata dal caldo estivo che ha aumentato il consumo di acqua. Per far fronte alla crisi, Marche Multiservizi ha dovuto installare cisterne mobili per garantire una distribuzione minima alla popolazione, ma i livelli di riserva rimangono preoccupanti​. La situazione però si manifesta a cittadini ed esercenti con giornate in cui l’acqua, banalmente, non esce dal rubinetto e con questo rincaro al danno si aggiunge la beffa.
Secondo l’Osteria Km Zero, locale urbinate, “fare un rincaro dopo che siamo rimasti senza acqua per due o tre giorni è ridicolo e sbagliato”. “Sta aumentando tutto – prosegue il gestore del locale – saremo costretti ad aumentare i prezzi”.

Anche l’Hotel Raffaello di Urbino afferma che sarà costretto a incrementare le tariffe: “Dobbiamo aumentare i prezzi – dicono dall’hotel – anche perché, a Urbino, la situazione non è facile. La storia delle migliorie alla rete idrica sembra una scusa, come tante altre: le fanno perché devono coprire i buchi di bilancio causati da una cattiva gestione”.

Non meno arrabbiata la voce della titolare del negozio Girolomoni di via Bramante, che ha raccontato l’aumento esponenziale delle sue bollette: “Bimestralmente, pago ormai 1.400 euro. Anni fa, prima del rincaro del 2001, pagavo 400 euro. Abbiamo sempre cercato di non far ricadere questo aumento sui clienti, ma con gli ulteriori rincari sarà sempre più difficile”.

Il dibattito è quindi acceso, e con l’aumento del costo della vita nella zona, l’impatto sulle attività commerciali e sui residenti appare inevitabile. I prossimi mesi saranno cruciali per vedere come e se si potrà evitare che questi rincari pesino ulteriormente sui cittadini e sull’economia locale.

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