Di ANDREA BOCCHINI, MARIA CONCETTA VALENTE e MARTINA TOMAT
URBINO – Riccardo Branchini ha lasciato una lettera di addio alla sua famiglia “ma il contenuto al suo interno è coperto da segreto istruttorio”. La conferma arriva al Ducato dalla capo di gabinetto della Prefettura di Pesaro, Patrizia Savarese. Si tratta di un documento mai comparso sulla stampa. E neanche al programma Chi l’ha visto? dove il caso del giovane 19enne di Acqualagna, scomparso alla Gola del Furlo nella notte tra il 12 e il 13 ottobre, trova spazio ogni mercoledì. Non solo. Nel fascicolo aperto dalla Procura di Urbino “ci sono delle ipotesi di reato”, aggiunge Savarese. Ma l’avvocata della famiglia Elena Fabbri su questo è chiara: “Sulla sparizione di Riccardo non risultano indagati ma potrebbe esserci un altro fascicolo riguardo le finte segnalazioni, allora in quel caso potrebbero esserci ipotesi di reato”, aggiunge l’avvocata. Dalla Procura massimo riserbo.
Ma il nuovo elemento “lettera d’addio” resta e si aggiunge al biglietto con scritto “buona vita” – trovato insieme alla scatola di fiammiferi – nel borsone dato all’amico. Un altro indizio di un mosaico sempre più misterioso. “Lui (Riccardo) ha lasciato un biglietto alla famiglia ma non si tratta di quello visto in televisione (‘buona vita’), è un’altra cosa. I contenuti? Non li ho letti e non li conosco”, sottolinea al Ducato Savarese. Ma il materiale “è coperto da segreto istruttorio”, dice Fabbri. Cioè? “Essendo contenuti sotto sequestro nessuno può avere visione e dunque non se ne ha contezza. Se questa notizia è emersa in qualche modo, non so come se ne sia venuto a sapere. Forse nel momento del sequestro sono stati prelevati appunti sul contenuto e sul materiale”, aggiunge la legale.
Mentre sulla questione fascicolo, “la polizia giudiziaria che sta svolgendo le indagini mi ha riferito che il fascicolo aperto è quello della scomparsa ma su questo non risultano indagati e l’ipotesi di reato non mi è stata detta”, aggiunge Fabbri. Per le finte segnalazioni, invece, “avevo depositato a Pesaro due denunce e ne ho pronta una terza per gli ultimi episodi. Ieri sera una persona mi ha scritto dicendomi che stava con lui ma si tratta di persone che non hanno capito l’entità della situazione”. E poi concludendo: “So che la mamma di Riccardo aveva sporto denuncia per situazioni simili ma quella sarebbe, invece, sotto la competenza del tribunale di Urbino. In questo caso, per quanto riguarda il reato, si potrebbe parlare di una semplice molestia o di altro. Ma sinceramente non lo so”.
Nel frattempo Tommaso Branchini, il papà di Riccardo, ai microfoni del Ducato ha lanciato un nuovo appello: “Sarei contento di sapere che lui stia bene, può anche continuare a fare quello che sta facendo ma nella condizione che tranquillizzi un po’ tutti”. Rispetto ai vari indizi che fanno ipotizzare il peggiore degli epiloghi – dalla macchina abbandonata con dentro i suoi effetti personali (telefono, portafoglio con documenti e vestiti, comprese le scarpe) al bigliettino “buona vita” scritto all’amico, il papà ha commentato: “Spero che Riccardo abbia fatto intendere una cosa quando in realtà sta facendo altro”.
In una versione precedente dell’articolo era riportato che la conferma dell’esistenza della lettera di addio che Riccardo Branchini ha lasciato alla famiglia arrivava anche dall’avvocata Elena Fabbri, la quale ci ha poi contattato per precisare che le sue parole non equivalevano a una conferma. Il Ducato ha avuto comunque conferma dell’esistenza della lettera dalla capo di gabinetto della Prefettura.
Pubblichiamo di seguito la rettifica arrivata dalla capo gabinetto della Prefettura di Pesaro:
Con riferimento alla notizia apparsa oggi sulla sua testata al seguente link
il Ducato | Notizie da Urbino, Fermignano e il Montefeltro / Testata dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo
Le rappresento di non aver confermato alcuna notizia considerato che non ho alcuna certezza sull’esistenza di una lettera eventualmente vergata dal Sig. Branchini.
Ho riferito di sentire la Procura di Urbino per l’eventuale conferma di ipotesi di reato e di eventuali altri elementi di vostro interesse.
Rappresento che le dichiarazioni ufficiali della Prefettura sono state rese dal Prefetto lo scorso 6 novembre a cui mi rifaccio integralmente.
Chiedo quindi di rettificare la notizia.
Ringrazio sin d’ora della collaborazione.
Distinti saluti
Patrizia Savarese