di RAFFAELE DI GAETANI e CRISTINA R.CIRRI
URBINO – L’Athletic Bilbao è una squadra spagnola di calcio con una filosofia particolare: la sua rosa è composta solo da giocatori dei Paesi Baschi. Nel Montefeltro c’è una realtà simile. In questo caso però il collante non è la difesa dell’identità di un popolo ma la voglia di condividere la propria passione per il basket con un elemento alla base: l’amicizia. Tutti e 22 i giocatori della Pallacanestro Fermignano, che milita in prima divisione, vengono da questo paese.
Il progetto è nato l’anno scorso grazie a un’idea degli attuali dirigenti Nicola Bedetti e Matteo Palma che dichiara: “Il motivo di questa scelta non è campanilistico. Abbiamo pensato fosse romantico, in un mondo guidato dai soldi, che ci fosse chi voleva giocare solo per amore della maglia. Molti per tornare sono scesi anche di categoria – su come la comunità abbia accolto la squadra aggiunge – Il pubblico ci ha premiato. Nell’esordio in casa c’erano 200 persone e questo numero non si vedeva in questo palazzetto da anni”.
Un’idea nata d’estate
Il dirigente Bedetti racconta: “Questo progetto è nato quasi per gioco. Durante una partita ai campetti estivi mi sono detto perchè non riportare tutti i fermignanesi in prima squadra”. All’inizio non è stato semplice spiega Palma: “Nelle fasi embrionali l’idea è dovuta decollare, c’erano anche ragazzi di fuori. Poi c’è stata l’opportunità di organizzare il torneo 3 contro 3 e lì molti fermignanesi hanno ricreato la partecipazione che c’è sempre stata. Sono molti quelli che vorrebbero giocare con noi. A tante persone abbiamo dovuto dire di no”.
Una squadra-famiglia
Per Palma la parola d’ordine è unione: “Si è creato un gruppo famiglia. C’è un buon feeling. Ogni venerdì andiamo a cena insieme. Siamo un gruppo eterogeneo: dai ventenni a chi ha 40-45 anni. Non manca lo spirito di condivisione e ai nostri appuntamenti facciamo partecipare anche chi non è della squadra”. Ed è stato proprio questo senso di appartenenza a far tornare “a casa”, dopo tre stagioni in Serie D al Sant’Angelo in Vado, il capitano Francesco Fulgini: “É stata una scelta di cuore. Essere tutti dello stesso paese ha facilitato la decisione”.
Oltre ai giocatori anche in panchina c’è un fermignanese. Si chiama Andrea Dominici e ha 28 anni. Per lui c’è un compito difficile, scindere l’amicizia e il campo: “Allenare tutti giocatori di questo paese è una bella responsabilità perché non li incontri solo al palazzetto ma anche in giro. Un pò di sana pressione c’è. Spinge a fare bene – il coach sulle caratteristiche della sua squadra aggiunge – Siamo una squadra fisica e abbastanza tecnica. Questo ci porta innumerevoli vantaggi ma non ci deve fare prendere il campionato sotto gamba. Dobbiamo curare la fase difensiva perché sennò ogni partita diventa una lotta fino in fondo”.
Pensare in grande
Sognare non costa nulla e anche per i giocatori di Fermignano è così. “Non volevo dirlo ma l’obiettivo è vincere il campionato” dice ridendo e con una punta di imbarazzo capitan Fulgini. Della stessa idea è il dirigente-giocatore Bedetti “Vogliamo la promozione”. Coach Dominici invece non si sbilancia e non parla di vittoria di campionato: “Sarebbe bello arrivare ai playoff e vedere poi come va, ma ora è troppo presto. Il nostro unico obiettivo al momento è quello di fare bene partita per partita”.