Ospedale di Urbino, disagi per lo sciopero. La denuncia di un medico: “Siamo pochi, è difficile anche aderire”

di CARLA IALENTI

URBINO, 20 NOV – “Lo sciopero? Giusto. Ma qui siamo talmente pochi che è difficile persino astenersi dal lavoro”. Nelle parole di un medico di Urbino la sintesi delle motivazioni dello sciopero nazionale del personale sanitario che, oggi, sta causando disagi anche all’ospedale di Urbino. Nei reparti, infatti, medici e infermieri scarseggiano tutto l’anno. Alfredo Rossini, medico chirurgo a Urbino, ha aderito allo sciopero. Ma, spiega: “I servizi essenziali sono sempre garantiti, anche in caso di sciopero, ma c’è bisogno di un numero minimo di medici e infermieri per assicurarli. Il personale sanitario, però, è carente, e si avvicina alla quantità di sanitari necessari sempre. Di conseguenza è difficile anche l’adesione”. E l’esigenza di nuove assunzioni è tra le motivazioni principali della protesta.

I servizi garantiti e quelli rimandati

Malgrado i disagi, anche all’ospedale di Urbino sono state garantite le prestazioni di emergenza-urgenza, come comunicano il responsabile del reparto di Chirurgia Mauro Covizzi e la dirigente medica Morena Mazzanti. “Le operazioni chirurgiche in programma sono tutte saltate”, dice Covizzi. Chi aveva in programma un’operazione dovrà aspettare ancora, non si sa quanto. “Le operazioni di oggi slitteranno. È difficile dire a quando – spiega Rossini – può essere tra dieci giorni, come tra un mese. Dipende dal calendario dei prossimi interventi”.

Lo sciopero nel resto d’Italia

A Urbino, oltre agli interventi chirurgici programmati, come in tutta Italia sono a rischio anche i servizi di assistenza, gli esami radiografici, e le visite specialistiche, fanno sapere le sigle sindacali. Sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie da rimandare. In tutta Italia le adesione allo sciopero arrivano all’85%. Medici e infermieri protestano contro la manovra di bilancio 2025 che metterebbe ancora più in crisi la sanità pubblica. A Roma sono mille a protestare sotto la pioggia. Urlano “vergogna, vergogna!”. Sono esausti degli ospedali in cui lavorano.

Lo sciopero è stato proclamato dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, dal sindacato medico Cimo Fesmed e dal sindacato degli infermieri Nursing Up.

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