Fiaccolata al Furlo per Riccardo Branchini. La madre: “Svuotate la diga”

Fiaccolata per Riccardo Branchini
di LAURA NASALI E MARIA CONCETTA VALENTE

URBINO – Più di 200 luci ieri sera hanno illuminato la diga del Furlo per Riccardo Branchini. A guidare la fiaccolata, stretta nell’abbraccio del compagno, Federica Pambianchi, la madre del ragazzo di Acqualagna scomparso nella notte tra il 12 e il 13 ottobre.

“È il posto che odio di più in questo mondo”, dice con sconforto la mamma, che ha organizzato questo momento con un obiettivo: “Voglio che la diga venga svuotata”. Attorno a lei una passeggiata silenziosa che, nonostante il freddo, ha riunito familiari, amici e conoscenti di Riccardo, ognuno teneva in mano un lume, una torcia, anche del cellulare.

“Spero di rivederlo un giorno”

Il passo del Furlo, proprio dove è stata ritrovata la macchina del giovane, è diventato un luogo simbolo. Da sempre posto del cuore del ragazzo, oggi però assume un valore malinconico e nostalgico per tutta la comunità, anche per chi Riccardo lo conosce solo di vista. Le persone presenti parlando fra loro contestano la decisione della Prefettura di non svuotare la diga. “Non si può lasciare che i genitori vivano nell’incertezza di sapere se sia lì o no”, dicono alcuni.

La madre di Riccardo Branchini circondata dai partecipanti alla fiaccolata

Tra la folla cammina a testa bassa in silenzio anche Greta, la cugina del ragazzo. “Io e Richi eravamo inseparabili, anzi, parlo al presente, siamo inseparabili”.

La ragazza racconta di essere cresciuta insieme a lui: “Mi manca da impazzire e ho sempre detto che per me la Gola del Furlo è lui, e per me rimarrà così per sempre”, dice malinconica mentre la fiaccolata si avvicina lentamente alla diga. Da lontano si inizia a sentire l’acqua che scorre velocemente. Mentre il rumore della corrente si fa sempre più potente Greta sospira e aggiunge: “Per me Riccardo è un punto fisso, una certezza. Oggi questo posto per quanto sia bello mi fa stare male. Spero solo che non sia qua e che un giorno ritorni”. 

Una passeggiata per stringersi attorno alla famiglia

Non tutti i presenti conoscono il ragazzo, molti sono amici dei genitori e dei familiari. Fra loro anche una coppia di signore che ha deciso di portare alla fiaccolata anche i propri figli. Una delle due commenta: “Alla fine questa è un po’ la storia di tutti”, spiegando come quello che è successo alla famiglia Branchini è un vissuto che oramai appartiene a tanti, una vicenda che tocca da vicino chiunque sia genitore, fratello o amico. 

Arrivati alla diga tutta la folla si raccoglie attorno alla mamma di Riccardo, che si lascia andare a un momento di sconforto, sostenuta dalle sorelle e dai familiari che la stringono in un lungo abbraccio. Federica Pambianchi piange, ha gli occhi bassi e chiusi, ma dice di essere contenta. “Significa che comunque Riccardo, come già sapevo, è voluto bene da tante persone. Non ce la faccio a vivere così, con questa insicurezza, vorrei avere la certezza che mio figlio non sia lì sotto”, dice con voce rotta la donna. 

La speranza non si spegne

Sul posto anche la protezione civile con i soccorritori che in quei lunghi dieci giorni dopo la scomparsa hanno partecipato alle perlustrazioni. Poco distante, circondato dai cittadini anche il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi. “Sono qui, anche con gli Assessori di Acqualagna, perché dopo 40 giorni Riccardo non è ancora tornato e siamo venuti per mostrare solidarietà alla famiglia e stargli vicino”.

La fiaccolata dal parco la Golena alla diga della Gola del Furlo

Nonostante il tempo che scorre il desiderio della comunità di vederlo tornare a casa rimane forte. Così come la speranza di tutti, genitori, amici, familiari e conoscenti rimane viva con il desiderio un giorno di poterlo riabbracciare. 


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