Di MARTINA TOMAT
L’ombra di un’Aurora ostinata si addensa ancora su Riceci. Un ossimoro che stride come molto in questa vicenda controversa dove la discarica della discordia continua a suscitare polemiche, ora alimentate dal recente ricorso presentato al Tar dalla riminese Aurora srl, artefice del progetto del sito di rifiuti, in risposta al no della Provincia alla costruzione della discarica nella frazione di Petriano (PU). La decisione di presentare ricorso fa discutere, in particolare, perché condivisa anche da Marche Multiservizi, che partecipa sì al 40% nel capitale della società riminese, ma è a sua volta controllata in larga misura dagli stessi enti locali che avevano espresso giudizio negativo sulla discarica.
Una scelta contraddittoria
Un’anomalia evidenziata, in un’intervista al Ducato, dal portavoce del comitato di Urbino per il no alla discarica di Riceci, Francesco Veterani: “Come mai nessuno ricorda la partecipazione di Marche Multiservizi in Aurora e non fa pesare la volontà dei cittadini che chiaramente e trasversalmente si sono espressi?”.
Ma Marche Multiservizi è effettivamente partecipe alla decisione di Aurora di ricorrere al Tar? L’abbiamo chiesto all’amministratore delegato Mauro Tiviroli che è stato evasivo: “Io di Riceci non parlo, no comment. Marche Multiservizi è minoritaria, ha deciso Aurora non Marche Multiservizi”. Incalzato sul tema, risponde con un lapidario “arrivederci”. La conferma arriva però dall’imprenditore Ambrogio Rossini, fondatore di Aurora: “Marche Multiservizi era d’accordo al 100%”.
Politica latitante
Francesco Veterani esprime anche lo scoramento per la poca concretezza dei politici locali: “Ci aspettavamo che chi ha sostenuto con noi la contrarietà al progetto, anche se a procedimento già partito, facesse qualcosa di concreto oltre a spendere parole”. La preoccupazione per il destino di Riceci è forte mentre la fiducia nei confronti dell’aiuto politico comincia ad incrinarsi: “Vogliamo che la decisione di distruggere una delle zone più belle delle nostre campagne la prenda un giudice dentro le aule di un tribunale?”, specifica ancora Francesco Veterani. Il comitato sogna di lasciare la bellezza di Riceci incontaminata, sgombra dalla discarica a cielo aperto di cinque milioni di metri cubi prevista e illuminata da un’altra aurora, quella dell’alba che da sempre contraddistingue le sue campagne insieme ai tramonti suggestivi.