Ex sacerdote di Sant’Angelo in Vado festeggia i 25 anni di attività in Svizzera, ma a Urbino è imputato per molestie su una 14enne

di CRISTINA R. CIRRI

URBINO – Sul sito della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, aprendo il foglietto diocesano del mese di novembre 2024, a pagina due appare una foto di alcuni parroci riuniti per festeggiare gli anni di sacerdozio. In particolare a destra c’è Roberto Pellizzari, già sacerdote a Sant’Angelo in Vado, ora residente in Svizzera.

Il 14 ottobre 2024, infatti, è stato ricevuto in vescovado per i festeggiamenti del 25esimo di servizio religioso, che ricorreva il 31 gennaio 2024. Don Pellizzari, però, già da diversi mesi in Italia è imputato presso il Tribunale di Urbino per molestie e violenze sessuali ai danni dell’allora 14enne figlia della badante dell’anziana madre. Per questo motivo, dal 29 settembre 2023 è stato sospeso in via preventiva dal vescovo della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo monsignor Charles Morerod su segnalazione del vescovo di Pesaro monsignor Sandro Salvucci. Sul sito della diocesi in Svizzera, Pellizzari viene definito “missionario” della missione cattolica italiana a Le chaux de Fonds.

La vicenda

Nel 2020 per due mesi Margherita (nome di fantasia) visse insieme alla madre in una villetta a Sant’Angelo in Vado abitata da don Pellizzari che ai tempi affiancava il parroco del paese. Ascoltata lunedì 10 dicembre 2024 in incidente probatorio in udienza a porte chiuse al Tribunale di Urbino, ha raccontato al pubblico ministero di essere stata oggetto delle attenzioni sessuali del sacerdote. Secondo la versione che la ragazza ha fornito in tribunale, da un lato Pellizzari controllava con fare autoritario la vita della ragazza e della madre, dall’altro invece assumeva degli atteggiamenti considerabili al pari di molestie. Questo modo di fare andò avanti finché le due non fuggirono di nascosto dalla casa per timore di qualche reazione da parte del sacerdote.

Una volta fuggita, Margherita iniziò a confidarsi con le amiche, raccontando l’accaduto anche a una psicologa, senza però entrare troppo nei dettagli. Da quello sportello di ascolto, però, è partita la segnalazione che ha portato all’avvio delle indagini da parte della procura per violenza sessuale su minore.

L’avvocato dell’accusa Silvia Vanni ha raccontato al Ducato il disagio vissuto da Margherita in quel periodo: “La ragazza viveva in uno stato di soggezione e aveva paura di Pellizzari: quando lo incontrava per strada o fuggiva o faceva di tutto per non incrociarlo. La ragazza durante quel periodo e nei mesi successivi ha sofferto di un importante disagio”.

Della vicenda ha parlato al Ducato anche il sindaco di Sant’Angelo in Vado Stefano Parri: “Dopo il sopralluogo che fece la scientifica a casa sua, il sacerdote non si è più visto in paese. In un piccola comunità come la nostra se ne parlò per molto tempo. Adesso siamo solo in attesa della sentenza definitiva”.

Il Ducato ha provato a contattare la diocesi di Losanna, Pellizzari e il vescovo di Pesaro-Urbino Salvucci, senza ricevere però alcun riscontro.


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