Violenza ostetrica, nelle Marche il 76% delle donne che ha partorito dichiara di averla subita

di CARLA IALENTI

URBINO – Il parto, uno dei momenti di maggiore vulnerabilità per alcune donne, spesso è reso ancora più complicato dalla violenza ostetrica. In Italia il 76,2% delle donne riferisce di averla subita. Nelle Marche il dato è praticamente in linea e si assesta al 76,3%. Sono i risultati dell’indagine condotta da Lucia Ponti, professoressa dell’università di Urbino e psicoterapeuta esperta di transizione alla maternità.

La fotografia marchigiana

Sono 118 le donne che hanno partorito nelle Marche e hanno compilato, in forma anonima, il questionario proposto un anno fa nell’ambito dell’indagine. Le partorienti hanno un’età media di 34 anni, tra i 22 e i 46 anni.

Il 76,3% delle donne ha dichiarato di aver subito almeno una forma di violenza ostetrica nelle Marche. In particolare, il 44,9% ha detto di aver subito una forma di abuso e violenza in termini di comportamenti coercitivi o umilianti, rifiuto di fornire cure o informazioni. Il 64,4% è stato vittima di una forma di violenza ostetrica legata alle cure non pienamente informate o consentite.

Il 70% di loro era primipara (al primo parto) e oltre il 98% ha partorito in una struttura pubblica. Quasi il 75% ha partorito con parto vaginale (il dato nazionale è del 74%) e il 14% con parto cesareo programmato, il restante con parto cesareo d’urgenza.

L’indagine

Il lavoro cominciato un anno fa è stato inviato a una importante rivista scientifica e potrebbe essere pubblicato tra alcuni mesi. I dati sono stati raccolto grazie a un questionario diffuso sul profilo Instagram @mammeanudo, gestito da Sasha Damiani, anestesista che ha partecipato al progetto.

All’indagine condotta a livello nazionale hanno partecipato 1327 donne. Il 98% ha partorito in strutture pubbliche, il 74% con parto vaginale. Il 76,2% di loro ha riferito di aver subito almeno una forma di violenza ostetrica. In particolare, il 45,9% ha raccontato di abusi e violenze come comportamenti coercitivi o umilianti, rifiuto di fornire cure o informazioni, come una epidurale eseguita troppo tardi. Il 62,2% ha parlato di cure non consensuali, pressioni che limitano l’autonomia di una donna.

Dopo il parto, quasi il 44% delle donne ha subito pressioni per allattare al seno. Nei mesi successivi le donne vittime di violenza ostetrica hanno sofferto di ansia e depressione, maggiori conflitti di coppia e hanno percepito un minore supporto sociale rispetto alle donne che non hanno vissuto tale esperienza.

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