URBINO, 3 FEB. – Spostare il centro di accoglienza per minori non accompagnati dalla periferia al centro di Canavaccio. Un’ipotei avversata dalla consigliera di maggioranza Emanuela Palliccia (Fratelli d’Italia) con tanto di raccolta firme, accusata dalla minoranza di “non aver informato l’amministrazione comunale sulla petizione” e di “strumentalizzare il tema”. È quanto è emerso ieri, durante la seduta del Consiglio comunale, da una delle 18 interrogazioni presentata dalle opposizioni e a cui il sindaco Maurizio Gambini ha così risposto: “Questa amministrazione era a conoscenza della questione come sapeva anche della raccolta firme presentata dalla consigliera Palliccia ma, ad oggi, non c’è nessuna pratica formale. Quel luogo però, non è adatto”.
A innescare l’ira delle opposizioni è stato soprattutto l’atteggiamento della consigliera di Fratelli d’Italia, residente a Canavaccio che, a inizio anno, aveva diffuso un video sui social in cui aveva affermato: “È importante manifestare la nostra volontà di salvaguardia della sicurezza e del decoro e vi invito a sottoscrivere una petizione in modo che Canavaccio resti un posto idilliaco per le famiglie”.
“La consigliera Palliccia mi ha informato della petizione e ha pensato fosse propedeutico esporre questo problema alla cittadinanza – ha continuato Gambini- le ho risposto che lo poteva fare senza alcun problema. Si tratta di un’intenzione e non c’è nessun documento che confermi la volontà di traslocare la comunità in altra sede”. Poi il sindaco ha concluso: “Non mi pare che la comunità che risiede oggi a Canavaccio abbia creato problemi ma, dalla raccolta firme, la cittadinanza ritiene che quel luogo non sia adatto”.
“Il sindaco si dimostra essere bravo a gestire le cose ma non le persone. Dalla sua spiegazione abbiamo capito ben poco e vorrei comunicare che noi, come opposizione, siamo favorevoli ad un confronto per evitare che si arrivi a un problema serio. Il tema dell’integrazione dev’essere gestito in maniera adeguato”, ha detto il consigliere dem di minoranza Federico Scaramucci.
a.b. m.d.