URBINO, 4 MAR. – Per quattro anni ha detenuto illegalmente fucile e munizioni che appartenevano al padre defunto ma, sostiene, pensava che fossero state vendute. C.O., residente nei dintorni di Urbino, è stato condannato a un mese di arresto e al pagamento delle spese del processo per non aver provveduto alla denuncia di un fucile semiautomatico dopo la morte del padre, avvenuta nel 2018. L’arma, un Benelli calibro 12, secondo l’accusa era custodita in un armadietto dell’abitazione. Su una mensola invece, erano disposte altre munizioni e cartucce. Tutto materiale posto sotto sequestro dopo una perquisizione dei Carabinieri.
Diversa la versione dell’avvocata Laura Biondi che nell’udienza ha sostenuto che né l’imputato né la sorella erano a conoscenza dell’arma, e che era chiusa in una cassaforte, non in un armadietto: “Non avevano le chiavi. Fin da quando erano piccoli la madre diceva loro di non aprirla”. Secondo la difesa, l’imputato era a conoscenza del fucile del padre “ma pensava che lo avesse venduto”.
m.c.v.