giornalismo di guerra


Ducato Tv n. 2 – 9 marzo 2022

Il secondo numero del 2022 del magazine di Ducato tv è tutto dedicato all’Ucraina e alla guerra che, dalle porte dell’Europa, sta sconvolgendo l’Occidente


Yuri Rosati al confine ucraino: “Le mamme in fuga stringono i figli per mano, nell’altra la valigia”

Il giornalista di radio Capital, ex allievo dell’Ifg di Urbino, si trova al confine tra Polonia e Ucraina, alla sua prima esperienza con una guerra all’orizzonte: “Prima di partire ero molto preoccupato, sento la responsabilità di raccontare nella maniera più fedele possibile. In mezzo a quelle persone stavo così male che mi veniva da piangere”. Qui ha raccolto le storie dei profughi, quasi solo donne e bambini, che fuggono dalle bombe e dai soldati russi. Ma c’è anche chi torna indietro a combattere, come un camionista che gli ha confidato: “Fino a ieri facevo il camionista, da domani farò il soldato”

GLI INVIATI – Con elmetto e taccuino, così raccontiamo l’invasione russa
DIARIO DALL’UCRAINA – Giorno per giorno il conflitto visto dalla giornalista Iryna Guley
IN EDICOLA – Storie da e per l’Ucraina nel nuovo numero del Ducato








Diario dall’Ucraina, 2 marzo: “Sono le piccole storie di resistenza che ci danno la forza per andare avanti”

Iryna Guley, la giornalista ucraina che si trova nell’ovest del suo paese, terrà per noi un diario in cui descriverà della guerra in Ucraina vista con i suoi occhi. In questa “prima pagina”, racconta come la vita riesca a trovare il modo di continuare a scorrere, nonostante tutto

LA STORIA – “Il mio primo giorno di guerra. L’esplosione, il fumo, ho cominciato a tremare”


Inviati di guerra con elmetto e taccuino. “Così raccontiamo l’invasione russa”

Difficoltà, paure, dubbi del mestiere e poi sirene, allarmi antiaerei e perquisizioni della polizia. Tra gli inviati in Ucraina, Russia e ai confini con l’Europa anche due ex allievi dell’Ifg, Leonardo Zellino e Giammarco Sicuro. Nelle parole di tutti si ritrovano le storie che hanno ascoltato, i volti che hanno visto, impauriti, di chi scappa dalle bombe. Ma per raccontarli bisogna soppesare bene ogni parola, non scadere nel sensazionalismo



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