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A Urbino la fiaccolata di pace per l’Ucraina: “Siamo tutti fratelli e sorelle”

Decine di fedeli e studenti hanno manifestato con fiaccole, bandiere della pace e danze ebraiche. Urbino dimostra la sua solidarietà e il suo no alla guerra con una manifestazione per la pace

GLI STUDENTI – Il corteo per l’Ucraina: “Non diamo per scontate pace e democrazia”
FERMIGNANO – La fiaccolata in piazza. Mariia: “Ora vivo qui e mi sento a casa”
GLI INVIATI – Con elmetto e taccuino, così raccontiamo l’invasione russa
DIARIO DALL’UCRAINA – Giorno per giorno il conflitto visto dalla giornalista Iryna Guley
IN EDICOLA – Storie da e per l’Ucraina nel nuovo numero del Ducato





Diario dall’Ucraina, 2 marzo: “Sono le piccole storie di resistenza che ci danno la forza per andare avanti”

Iryna Guley, la giornalista ucraina che si trova nell’ovest del suo paese, terrà per noi un diario in cui descriverà della guerra in Ucraina vista con i suoi occhi. In questa “prima pagina”, racconta come la vita riesca a trovare il modo di continuare a scorrere, nonostante tutto

LA STORIA – “Il mio primo giorno di guerra. L’esplosione, il fumo, ho cominciato a tremare”


Inviati di guerra con elmetto e taccuino. “Così raccontiamo l’invasione russa”

Difficoltà, paure, dubbi del mestiere e poi sirene, allarmi antiaerei e perquisizioni della polizia. Tra gli inviati in Ucraina, Russia e ai confini con l’Europa anche due ex allievi dell’Ifg, Leonardo Zellino e Giammarco Sicuro. Nelle parole di tutti si ritrovano le storie che hanno ascoltato, i volti che hanno visto, impauriti, di chi scappa dalle bombe. Ma per raccontarli bisogna soppesare bene ogni parola, non scadere nel sensazionalismo





Inviati di guerra – Zunino: “La paura e la gentilezza. Così racconto le storie al confine ucraino”

C’è Eugene, che è riuscito a sfuggire alla legge marziale e a mettersi in salvo con la moglie e i figli piccoli. C’è Tanya, imprenditrice e madre, che aspetta al confine i suoi bambini rimasti intrappolati a Kiev. C’è chi aspetta alla dogana persone da salvare, senza neanche conoscerle. E c’è anche chi rientra in Ucraina per tornare a combattere con i propri concittadini. “Ma a restare impresso – dice Corrado Zunino, inviato di Repubblica – è la gentilezza. Di chi scappa e di chi controlla gli ingressi”.



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