URBINO, 9 MAR – Urbania si è mobilitata per accogliere i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. “Quello di Urbania è un popolo molto generoso”, ha dichiarato al Ducato don…
Il giornalista di radio Capital, ex allievo dell’Ifg di Urbino, si trova al confine tra Polonia e Ucraina, alla sua prima esperienza con una guerra all’orizzonte: “Prima di partire ero molto preoccupato, sento la responsabilità di raccontare nella maniera più fedele possibile. In mezzo a quelle persone stavo così male che mi veniva da piangere”. Qui ha raccolto le storie dei profughi, quasi solo donne e bambini, che fuggono dalle bombe e dai soldati russi. Ma c’è anche chi torna indietro a combattere, come un camionista che gli ha confidato: “Fino a ieri facevo il camionista, da domani farò il soldato”
L’attrice Paola Lorenzoni porta sul palco del Teatro Sanzio Lina Battiferri, condominio femminile. Una rassegna degli sketch meno conosciuti di Franca Valeri. Quindici ritratti di donne a cui Lorenzoni dà voce e vita, ognuna con il suo carico di ironia e di cruda verità. Uno spettacolo dedicato a tutte le donne e soprattutto a quelle ucraine. “Perché se le donne fossero state al potere – dice l’attrice – questa guerra non sarebbe stata possibile”
“A volte mi meraviglio di avere pensieri che non siano legati alla guerra”, dice Iryna Guley, la giornalista ucraina che tiene per noi un diario del conflitto. Dal supermercato in cui si trova ci parla della sua dieta ormai finita e di quello che vorrebbe diventasse il simbolo della fine della guerra
Viktoria Gorobchenko, impiegata dell’ufficio di Kiev dell’azienda marchigiana nel mercato del mobile, racconta com’è la situazione nel suo paese dove la guerra, iniziata quasi due settimane fa, non accenna a fermarsi: “Ho visto persone morire. Dal lato ucraino e dal lato russo. La morte, che sia di russi o ucraini, la morte non ha nazionalità. È solo crudele”
Il punto di raccolta virtuale è il gruppo Facebook “Te lo regalo se lo vieni a prendere”. L’iniziativa nasce da Giulia Palma e Cristina Di Donfrancesco: “Vogliamo aiutare, ma le uniche raccolte di cui abbiamo saputo si occupano di inviare vestiti, cibo e medicine in Ucraina”. Così dal gruppo nasce una rete di solidarietà che prepara l’accoglienza degli ucraini
Studenti e studentesse hanno raccolto e imballato pacchi di alimenti che sono ora in viaggio verso il paese in guerra, e pacchi di vestiti e coperte che hanno donato alla Caritas di Urbino. “Cerchiamo di dare un piccolo contributo”
La giornalista ucraina Iryna ci ha messo in contatto con una sua collega a Kiev. Assieme a suo marito si sposteranno domani in un luogo più sicuro, ma non possono uscire dal paese
URBINO, 7 MAR – La prefettura di Pesaro-Urbino ha pubblicato con una nota, subito girata dal Comune di Urbino sul suo sito online, le norme per l’accoglienza dei cittadini ucraini. Se si…
URBINO, 07 MAR. – Un’iniziativa per raccogliere fondi, vestiti, cibi a lunga conservazione e beni di prima necessità a favore della popolazione ucraina e dei rifugiati, si terrà domenica prossima,…
Sono tanti e stretti i contatti che le aziende marchigiane hanno con i due Paesi, sia nel settore del mobile che in quello della moda. Il 33% delle merci esportate verso la Russia è costituito da calzature. Per il calzaturificio Renzoni il conflitto Russia-Ucraina può significare la chiusura dell’azienda. Tutto in stallo anche per Nila&Nila. Ma a preoccupare di più è l’aspetto umano. Dai clienti ucraini arrivano messaggi drammatici e richieste d’aiuto disperate. Il presidente del Cna Marche Paolo Silenzi chiede più tutele e ristori economici per chi è danneggiato dalla guerra
La giornalista ucraina Iryna Gulay sta tenendo un “diario” della guerra per il Ducato, oggi racconta dei colleghi che le chiedono aiuto per le famiglie che sono rimaste anche senza elettricità e riscaldamenti, non lontano dalla capitale
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